La Bottatrice è l'unico pesce d'acqua dolce che rappresenta i Gadidi , famiglia d'appartenenza del più conosciuto pesce di mare chiamato Merluzzo. In Italia è diffusa al nord nei laghi prealpini e in qualche grande fiume. Il suo aspetto non è tra i migliori, ma al contrario le sue carni sono squisite. Vive nei grandi fondali lacustri, meglio se ricchi di anfratti dove si ripara durante il giorno, per poi svolgere la sua attività durante la notte, avvicinandosi a riva in cerca di cibo. La sua dieta è composta da molluschi, piccoli insetti, vermi, avannotti, piccoli pesci, uova di pesci e sostanze organiche varie. Durante l'inverno, da novembre a marzo, si avvicina ulteriormente a riva per deporre le uova, ed è in questo periodo che la sua pesca è più facilitata.

Pescando persici d'inverno può capitare di prendere le bottatrici
La si pesca esclusivamente fondo, come detto in precedenza il periodo migliore è l'inverno, pescando presso scogliere a picco con fondali molto elevati, oppure presso le foci di fiumi o torrenti che entrano nel lago. Le esche migliori sono l'alborella viva o morta, oppure i lombrichi o piccoli vermi innescati a grappolo. La lenza per pescarla dalla barca è con amo terminale e piombo scorrevole, simile ad una lenza per la pesca a tirette, oppure da riva, si usa mettere un piombo terminale e sopra sul trave principale uno o due braccioli un po' lunghi , per far si che con la lenza inclinata appoggino anch'essi al fondale, lasciando un po' spanciato il filo della canna. L'abboccata della Bottatrice è molto delicata, si sentono una serie di tremolii molto ravvicinati, ma bisogna avere molta pazienza prima di ferrare, infatti, la sua lentezza nell'ingoiare l'esca può far andare a vuoto la ferrata.
Qui sotto sono rappresentate due classiche montature per la pesca a fondo della Bottatrice.

Con piombo scorrevole e amo terminale

Con piombo temolino terminale e due braccioli (da riva)
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