mercoledì 2 novembre 2011

PESCA AL PERSICO

La pesca al persico con il galleggiante:
La pesca che descriverò impiega il galleggiante e come esca il pesce vivo (sanguinarole, alborelle). Un tipo di montatura usata è composta da:

Nylon dello 0.20
Galleggiante del tipo affusolato, che offre poca resistenza all’affondamento
Girella a tre vie
Finale dello 0.15, della lunghezza di mezzo metro circa. All’altro capo porta un piombo sfaccettato luccicante, il quale ha la funzione di richiamare il persico, sfruttando la sua grande curiosità
Un bracciolo con l’esca viva, che si stacca dalla girella sopra il piombo (disegno di sinistra)
Un’altra montatura è composta da:

Filo e galleggiante come sopra
Un’olivetta
Una girella, subito dopo l’oliva
Un aggancio del terminale non più lungo di 30 centimetri
Un’ancoretta (disegno di destra)


L’azione di pesca
È importante imprimere movimenti, trazioni, saliscendi, allo scopo di sondare il fondo alla ricerca dei persici, ma anche di renderlo più adescante. Tutte queste manovre vanno usate con la massima cautela per non danneggiare l’esca. L’essenziale è presentare al pesce un’esca vivace sempre in movimento.

Quando abbocca, il persico lo fa d’impeto, attaccando l’esca in due brevissimi istanti. Prima la morde per ucciderla, e poi la ingoia per la testa. Si vedrà dapprima il galleggiante sussultare e poi inizierà a correre a pelo d’acqua, segno che il vivo ha avvistato il persico che gli sta muovendo incontro, e tenta di fuggire terrorizzato.

A questo punto, se non si verificasse l’abboccata, bisogna intervenire cercando di provocarla, cioè trascinando dolcemente l’esca, sollevandola un poco e poi rilasciandola, per indurre il predatore ad attaccarla. Finalmente si vedrà il galleggiante roteare velocemente, sobbalzare e poi scomparire sott’acqua; a questo punto, dopo circa tre, quattro secondi che il galleggiante è sott’acqua, si potrà ferrare il pesce.

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